If you don't make stuff, there is no stuff
Mi capita su Twitter un video di Akira the Don, un musicista che miscela musica elettronica e discorsi motivazionali, e scopro un passaggio molto interessante di una intervista fatta da Joe Rogan a Elon Musk nel 2020 durante la diffusione della pandemia da Covid.
In quel momento critico per la società, al mondo politico era parso sufficiente per risolvere i problemi dei cittadini stampare moneta e inviare assegni alla gente costretta a casa - o alla disoccupazione - dalle limitazioni governative.
Questo aveva sostenuto la convinzione che il benessere sociale potesse essere creato o mantenuto tramite i sussidi statali, la spesa pubblica, nonché la politica monetaria, piuttosto che per mezzo delle attività umane, il lavoro, la tecnologia, la creazione di beni e di servizi.
Elon Musk esprime una critica a questo pensiero e nella sua intervista manda alcuni messaggi che andrebbero tenuti da conto:
Pensare che tutti i problemi si possano risolvere mandando sussidi alla gente è semplicemente falso.
Alcune persone hanno la visione assurda che la ricchezza si crei da sola, tramite una cornucopia alimentata dalla spesa pubblica e dalla politica monetaria, e che la ricchezza individuale dipenda solamente da come un individuo riesca ad attingere da questa fonte misteriosa di benessere.
Le cose non si creano però da sole. Se non vengono fatte, le cose non esistono (If you don’t make stuff, there is no stuff). Questo vale sia per i beni che per i servizi di cui ogni giorno adoperiamo.
Una visione opposta, incentrata sul ruolo della politica finanziaria e monetaria nella creazione della ricchezza, fa perdere il contatto con la realtà.
Quest’ultimo punto è molto importante. Come ho scritto in un precedente articolo, lavorare con cose tangibili come beni e servizi, prodotti della terra trasformati dall’industria per essere adatti alle necessità umane, rende le persone più concrete e ancorate alla realtà. In America, questo è il concetto di “seniousness”, serietà imprenditoriale, che è alla base di un nuovo dinamismo industriale nel paese.
Questo è consistente con la esperienza imenditoriale di Elon Musk perché, tra gli imprenditori tecnologici, è uno di quelli che più si è distinto negli investimenti in avanzate tecnologie manufatturiere (automobili elettriche, razzi spaziali, tunnel nel sottosuolo, neuroscienze) piuttosto che limitarsi al campo informatico, da cui era partita la sua iniziale fortuna con la fusione tra la sua X.com e la Confinity di Peter Thiel e soci per formare la società di pagamenti digitali Paypal.
“Stay Hungry, Stay Foolish” di Steve Jobs è stato il motto dei primi anni duemila. In questa nostra epoca è però necessario un richiamo alla concretezza, alla costruzione, alla ricostruzione del paese. Per questo, “If you don’t make stuff, there is no stuff” mi pare più congeniale. Credo che in Italia ci sia una grande necessità di questo tipo di pensiero, e - per quanto non abbracci l’intera totalità delle questioni aperte - debba essere preso in considerazione anche a livello ecclesiale.
A laude di Gesù Cristo, Amen